Il Tocco Autentico del Pianoforte a Coda.
Uno degli elementi più affascinanti del pianoforte a coda è la meccanica, meglio descritta come l’estensione delle dita del pianista sul corpo sonoro. Attraverso la meccanica, il pianista trasferisce al pianoforte la propria sensibilità musicale e artistica. Essa incorpora un equilibrio perfetto fra gli innumerevoli leveraggi presenti al suo interno, posta fra la tastiera e i martelli.
Fin dalla sua creazione verso la fine del 1600 da parte di un inventore italiano, Bartolomeo Cristofori, migliaia di fisici e tecnici specializzati hanno lavorato meticolosamente per ottimizzarne la resa e diminuirne gli attriti, sia attraverso complessi calcoli sia tramite l’utilizzo di materiali pregiati come il feltro e la pelle, ed ovviamente legni selezionati come il faggio, il carpino e l’abete. Oggi la meccanica di un pianoforte a coda è composta da oltre 2.000 parti diverse ed incorpora tutte le migliorie apportate in oltre 300 anni di studi; essa rappresenta indubbiamente il mezzo migliore per tradurre la pressione di un tasto in una bellissima nota di pianoforte.
Poiché è impossibile riprodurre tale armonia fisica in qualsiasi altro modo, Schulze Pollmann ha ritenuto di dotare ilPiano dell’autentico sistema di tastiera, meccanica e martelli, proprio come avviene nel pianoforte a coda, che è il padre di tutti i pianoforti comunemente conosciuti (come ad esempio il pianoforte verticale, vintage, elettrico, digitale).
ilPiano utilizza ciascun singolo componente di un’autentica meccanica di un pianoforte a coda, e principalmente il tasto in legno di abete, il pilota, il cavalletto, lo stiletto, il martello e il paramartello.